Un laboratorio ben attrezzato

Un laboratorio ben attrezzato
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Il laboratorio dove si eseguono i lavori di fati da te deve essere ben organizzato: l’attrezzatura va sistemata razionalmente, tanto più lavorando in spazi ristretti

La passione per il bricolage manifesta i primi sintomi in una semplice valigetta che contiene gli attrezzi fondamentali per piccoli interventi, ma, dopo i primi risultati, la passione cresce; la necessità di un corredo, da arricchire poco alla volta con utensili più appropriati, costringe ad organizzare seriamente un’area “off limits” dove ci si può isolare dalla quotidianità per liberare la propria creatività.

La fase iniziale

Solitamente i metri quadrati a disposizione sono pochi: ci si trova così, come gli alpinisti, ad affrontare una vera e propria scalata delle pareti, allo scopo di sfruttare razionalmente il perimetro con scaffalature organizzate in modo da identificare prontamente quello di cui abbiamo bisogno.

La prima cosa da fare è stabilire dove collocare il banco, sistemandolo possibilmente nella zona centrale di una parete perpendicolare ad un’apertura: questo accorgimento ci sarà di aiuto se capiterà di dover lavorare con pezzi di notevole ingombro in lunghezza.

Gli attrezzi fondamentali vanno sistemati a parete sopra al banco su di un ampio pannello, che può essere in lamiera forata per accogliere i ganci di sostegno degli utensili, oppure di semplice truciolare nel quale vanno conficcati ordinatamente dei chiodi per alloggiare chiavi, martelli, forbici, pinze e quant’altro è di ricorrente impiego.  I cacciaviti, le lime e gli scalpelli possono essere disposti verticalmente con la parte attiva rivolta in basso mediante apposite assicelle forate, da fissare al pannello alla giusta altezza.

Come una tappezzeria

A questo punto continuiamo ad espanderci sia lateralmente che in altezza: immediatamente sopra al pannello, una lunga mensola consente di tenere in bell’ordine la minuteria metallica, come viti, chiodi, bulloni, dadi, rondelle, che possiamo sistemare in contenitori multipli suddivisi in cassettini da etichettare o sui quali attaccare con un po’ di nastro trasparente un elemento del contenuto.

A lato del pannello bisogna far arrivare la linea elettrica con un cavo di sezione sovradimensionata rispetto alla potenza richiesta dalle apparecchiature e predisporre alcune prese elettriche ed una giusta illuminazione, preferibilmente ricorrendo ad una luce di tipo fluorescente per non affaticare la vista.

Nella parte sottostante trovano posto una pattumiera, un aspirapolvere ed un piccolo compressore, oltre a cassette contenenti materiali di recupero che possono tornare utili: non trascuriamo, come molti fanno, di dotare la nostra area di lavoro di un estintore omologato, possibilmente a polvere, considerato che potrebbe essere necessario l’utilizzo su apparecchiature elettriche… non si può mai sapere.

Sviluppandoci in altezza, possiamo dare una collocazione ad attrezzature non troppo pesanti, posizionando più in alto le cose che è bene conservare, ma che si usano di meno; in larghezza possiamo montare scaffalature metalliche sulle quali riporre razionalmente i prodotti per verniciatura, la valigetta portaattrezzi per le “trasferte” e tutto ciò che a nostra discrezione ci potrebbe servire: spesso ci si organizza con mobili dismessi come i pensili di una vecchia cucina.

Infine ci si occupa degli elettroutensili più ingombranti, come trapani a colonna e seghe a nastro: è bene che siano montati su ruote dotate di un dispositivo di bloccaggio durante l’uso, per poterli collocare in un angolo quando non sono necessari. n